E' solo l'inizio, commissario Soneri by Valerio Varesi

E' solo l'inizio, commissario Soneri by Valerio Varesi

autore:Valerio Varesi [Varesi, Valerio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Thrillers, General
ISBN: 9788873393290
Google: YD1NhachPWMC
editore: Sperling & kupfer
pubblicato: 2011-01-18T16:34:21+00:00


13

Fu ancora più triste di quanto possa essere un funerale. Suor Donata aveva organizzato la funzione religiosa sostenendo che negli ultimi anni Elmo si era convertito. Come compromesso aveva chiamato un prete sessantottino, uno di quelli che avevano partecipato all’occupazione del Duomo ai tempi della contestazione. Del resto, c’erano solo reduci di quella stagione a salutare definitivamente Elmo. Anche i due becchini erano più o meno della stessa età e uno aveva i capelli lunghi sulla nuca come un vecchio hippy imbiancato. Pareva che un’intera generazione seppellisse se stessa e i propri sogni.

Franca Pezzani si mise in testa al piccolo corteo quando si mosse dalla cappella del cimitero. Di fianco a lei Gabo e Lalo, poi tutti gli altri, tra i quali Soneri riconobbe il Pàcio, Montacchini e un frate che doveva essere Torri. Assieme al trio c’era un tizio minuto, segaligno, con un paio di baffetti sottili e l’aria sofferente. Di nascosto, un uomo di Nanetti filmava il tutto. Il commissario osservò il gruppo muoversi tra i vialetti del camposanto della Villetta verso la tomba di famiglia, dove la moglie e il figlio aspettavano in disparte. Stavano di fianco al cancello di ferro spalancato e sembravano voler rimarcare che quella era roba loro. Il ragazzo pareva particolarmente indispettito di dover seppellire il padre con intorno vecchi comunisti o ex «rossi» convertiti al capitale. Cinzia Carattini, invece, non appariva turbata da quel contorno, forse per non rinnegare il passato: dopotutto, uno di loro se l’era sposato.

Soneri contò i presenti e non andò oltre le trenta persone. Si chiese di nuovo dov’erano finiti tutti quelli che riempivano le piazze. E di nuovo un fiotto di sconforto lo trascinò lontano dal ruolo di poliziotto. La morte, come esito dello sbattersi tra le illusioni che ci tengono vivi, si manifestava in quel momento nel buco nero in cui veniva infilata la cassa con dentro Elmo. Poi un rito ancora più struggente: i pochi compagni rimasti posarono sul legno i libri che avevano accompagnato la loro vita: Kerouac, Pavese, Marcuse, Hesse, Camus, Sartre, Ferlinghetti, Ginsberg, Adorno, Benjamin, Gramsci, Korsch, Lukács… Lalo sussurrò che la chitarra, invece, dormiva abbracciata a Elmo con le sue corde tese verso dita ormai rigide.

Fu allora che il figlio scoppiò in lacrime. Un pianto fragoroso e improvviso tale e quale uno sbocco d’ira. Piangeva come da bambino per l’assenza del padre, adesso definitiva. Poi si calmò e tra i presenti rimase solo l’imbarazzo. Il prete benedisse la bara dietro i primi mattoni che un paio di muratori indifferenti cominciarono a sistemare e il gruppo si frantumò come una goccia d’acqua che cade sul marmo. C’era fra loro un vuoto che si sarebbe presto colmato, lasciando solo una sensazione vaga di tristezza.

Soneri si avvicinò a Franca Pezzani, che non parve sorpresa di vederlo.

«Li ha pagati tutti?» chiese il commissario con voce calma ma perentoria.

La donna girò la faccia tenendo lo sguardo a terra: «No», si limitò a rispondere.

«Mi aveva detto che Boselli non aveva problemi di soldi e che non le risultavano debiti», la incalzò.



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